sabato 4 dicembre 2010

TOR: una divinità nordica?

Questa volta vorrei parlare di TOR "The Onion Router", un componente software che permette di mantenere un certo anonimato nella navigazione Internet. Una pagina esplicativa (in italiano) si trova su Wikipedia.

In pratica, TOR "manipola" (a gentile richiesta!) le connessioni TCP uscenti dal nostro computer, facendogli fare (letteralmente) il giro del mondo fra una vera e propria rete di computer appositamente configurati (i "relay" TOR, appunto).

Come si usa? Esistono diverse distribuzioni "bundled" che rendono particolarmente agevole usare TOR "out of the box", senza nessun particolare sforzo di configurazione. Anzi, la versione minimale non deve nemmeno essere installata: comprende un browser (Mozilla/Firefox con l'opzione TorButton), un proxy locale (Privoxy) e un "centro di controllo" (Vidalia) già pronti all'uso.

C'è da dire subito che l'esperienza di navigazione web con TOR è consigliata a persone pazienti, poiché i tempi di risposta sono da 2 a 5 volte superiori a quelli normali (e anche superiori, a volte): dopo tutto, i dati (richieste e risposte) devono fare il giro del mondo, e periodicamente vengono dirottati su percorsi differenti, proprio per impedire che si possa risalire a chi fa una certa richiesta.

A che serve TOR? Sembrerebbe un giocattolo per maniaci frequentatori di siti "proibiti", ma attenzione: l'anonimato è (quasi) garantito presso il sito di arrivo, non presso le infrastrutture di rete da cui si parte (in altre parole: chi intendesse usare TOR per eludere i controlli aziendali sulla navigazione è avvisato!). Invece, per lo più TOR viene utilizzato quando non ci si vuole "presentare" in chiaro presso uno o più siti web. Un esempio riguarda la "gestione della concorrenza" da parte delle aziende. Un altro importante esempio di utilizzo è la ricezione e trasmissione di informazioni in presenza di forti restrizioni dettate da certi regimi politici.

Insomma, certamente TOR non interessa la stragrande maggioranza dei naviganti Internet, però è sempre bene conoscerne l'esistenza per valutarne l'eventuale utilizzo, in casi particolari.